Abbiamo già presentato Parole d’amore (Scott McGehee, David Siegel, 2005) per parlare della
ricerca della spiritualità (Sempre n. 6 giugno 2010). Ma c’è un altro livello di lettura, quello del padre (Richard Gere) che trascura la moglie e il figlio maggiore per dedicarsi in maniera troppo
ossessiva all’istruzione della figlia.
Niente di male, per carità. In questo tempo in cui i fatti di cronaca sono intrisi di abusi ed incesti, un padre un po’ troppo attento alla preparazione di una figlia non è certo la cosa peggiore. Tuttavia lo squilibrio relazionale in famiglia sarà evidente nei suoi effetti, in quella moglie che prende una deriva compulsiva e nel figlio che è alla ricerca insaziabile di una spiritualità alternativa.
Il film è bello perché alla fine la figlia Eliza riuscirà con saggezza a restaurare un equilibrio. Ma nella realtà sarebbe meglio che i genitori non abdicassero alla loro funzione.
ricerca della spiritualità (Sempre n. 6 giugno 2010). Ma c’è un altro livello di lettura, quello del padre (Richard Gere) che trascura la moglie e il figlio maggiore per dedicarsi in maniera troppo
ossessiva all’istruzione della figlia.
Niente di male, per carità. In questo tempo in cui i fatti di cronaca sono intrisi di abusi ed incesti, un padre un po’ troppo attento alla preparazione di una figlia non è certo la cosa peggiore. Tuttavia lo squilibrio relazionale in famiglia sarà evidente nei suoi effetti, in quella moglie che prende una deriva compulsiva e nel figlio che è alla ricerca insaziabile di una spiritualità alternativa.
Il film è bello perché alla fine la figlia Eliza riuscirà con saggezza a restaurare un equilibrio. Ma nella realtà sarebbe meglio che i genitori non abdicassero alla loro funzione.