LIBERATI DA QUESTE CATENE E PRENDITI A CUORE LA RELAZIONE DI CUI SEI TESTIMONE
Caro Marco, una coppia di nostri amici, sposati da circa tre anni, sono molto in difficoltà. Non che ce lo abbiano detto chiaramente, ma si vede dai loro atteggiamenti, si sente nell’aria una forte tensione quando andiamo a trovarli, si fanno certe frecciate! Io e mio marito ci sentiamo un po’ responsabili perché siamo stati i loro testimoni di nozze, e ci chiediamo spesso che cosa possiamo fare. Siamo però inchiodati perché non vorremmo essere invadenti. Quando abbiamo avuto delle difficoltà noi, una decina di anni fa, i nostri testimoni proprio non si sono preoccupati di noi, e ci siamo dovuti arrangiare. Magari ci avrebbe fatto piacere un interessamento. Ci chiediamo qual è il ruolo dei testimoni. Solo quello di presenziare alle nozze o qualcosa in più? Se ci puoi dare una mano... grazie.
Yvonne
Cara Yvonne, la prima cosa che ti dico è che un sacerdote, un esperto di pastorale, sapranno sicuramente darti parole sagge e consigli illuminanti per vivere questo aspetto della vostra Fede.
Per quanto riguarda le relazioni io ti posso invece parlare della bellezza di avere persone che si prendono cura di una coppia. Non professionisti, ma coppie a loro volta con gli stessi doni, le stesse trepidazioni, le stesse paure.
Le coppie, le famiglie, possono essere tra loro un grande dono reciproco. Allora ti chiedo: ti è mai capitato di andare a cena con tuo marito da una coppia di amici, partire con il muso e tornare rilassati? Perché? Forse perché vi hanno fatto una consulenza o una psicoterapia? No, semplicemente per il fatto di essere stati insieme. Ti è mai capitato di avere problemi con i tuoi figli, che ti sembrassero insopportabili, e poi, dopo aver passato un pomeriggio assieme ad un gruppo di famiglie con i figli di tutti, sentirti mamma più di prima? Condividere la vita con altri che vivono l’avventura della famiglia è la più grande medicina per curare le relazioni. Non siamo abituati: la privacy, la riservatezza, una errata convinzione che il buon senso dica di farsi gli affari propri. Ci convinciamo che ognuno stia meglio a vivere inscatolato tra le quattro mura della sua casa, che diventano prigione se non c’è scambio con gli altri. Guarda poi che cosa carina mi scrivi: ti senti in imbarazzo a tendere la tua mano alla coppia di cui siete testimoni, quando hai sperimentato tu stessa il desiderio che qualcuno ti tendesse la mano. È proprio così che si fa a stare fermi: quando gli altri hanno bisogno non ci sembra opportuno immischiarci, quando abbiamo bisogno noi non ci sembra opportuno chiedere.
Yvonne, liberati da queste catene, prendi a cuore la relazione di cui siete testimoni. Vedrai che la tua sensibilità ti suggerirà la discrezione necessaria. Non servono tante parole, a volte basta un po’ di feeling ed intesa per far sentire la propria vicinanza.
Per quanto riguarda le relazioni io ti posso invece parlare della bellezza di avere persone che si prendono cura di una coppia. Non professionisti, ma coppie a loro volta con gli stessi doni, le stesse trepidazioni, le stesse paure.
Le coppie, le famiglie, possono essere tra loro un grande dono reciproco. Allora ti chiedo: ti è mai capitato di andare a cena con tuo marito da una coppia di amici, partire con il muso e tornare rilassati? Perché? Forse perché vi hanno fatto una consulenza o una psicoterapia? No, semplicemente per il fatto di essere stati insieme. Ti è mai capitato di avere problemi con i tuoi figli, che ti sembrassero insopportabili, e poi, dopo aver passato un pomeriggio assieme ad un gruppo di famiglie con i figli di tutti, sentirti mamma più di prima? Condividere la vita con altri che vivono l’avventura della famiglia è la più grande medicina per curare le relazioni. Non siamo abituati: la privacy, la riservatezza, una errata convinzione che il buon senso dica di farsi gli affari propri. Ci convinciamo che ognuno stia meglio a vivere inscatolato tra le quattro mura della sua casa, che diventano prigione se non c’è scambio con gli altri. Guarda poi che cosa carina mi scrivi: ti senti in imbarazzo a tendere la tua mano alla coppia di cui siete testimoni, quando hai sperimentato tu stessa il desiderio che qualcuno ti tendesse la mano. È proprio così che si fa a stare fermi: quando gli altri hanno bisogno non ci sembra opportuno immischiarci, quando abbiamo bisogno noi non ci sembra opportuno chiedere.
Yvonne, liberati da queste catene, prendi a cuore la relazione di cui siete testimoni. Vedrai che la tua sensibilità ti suggerirà la discrezione necessaria. Non servono tante parole, a volte basta un po’ di feeling ed intesa per far sentire la propria vicinanza.