MA COME HO FATTO A CACCIARMI IN UNA SITUAZIONE DEL GENERE? EPPURE LO SAPEVO!
Perché se è vero, come dici tu, che il Signore vi ha voluti insieme, è altrettanto vero che desidera per voi una vita in pienezza. La disillusione e la tristezza – in certi momenti – fanno parte della vita coniugale. Invece ora due alternative strazianti stanno davanti a te: lascio mio marito ma spezzo un legame che sento “per sempre”, o subisco “per il bene della famiglia” in attesa di un cambiamento che so che non avverrà mai. Nel primo caso nessuno potrà darmi torto, ma devo fare i conti con la mia coscienza, nel secondo caso sono destinata ad una vita infelice che probabilmente contagerà anche i miei figli.
«Forse dovrei cambiare io?» dici, suscitando sicuramente un balzo d’indignazione in molte donne che ti leggono. «Ma come? – penseranno – Sei stata così umiliata da non capire nemmeno dove sta il bene e dove sta il male? Chi picchia è un animale e non merita nessuna scusante!»
In realtà la desolazione profonda in te è quella con la quale ti dici: «Ma come ho fatto a cacciarmi in una situazione del genere? Eppure lo sapevo!». E sarai arrivata ad odiarti molto per questo.
Ora, se tuo marito è completamente fuori di sé e ritieni che stai rischiando per la tua incolumità, ti conviene effetti- vamente cercare protezione e poi decidere cosa fare, con l’aiuto di personale competente.
Ma se, come nella maggior parte dei casi, non vivi nel terrore e la violenza è episodica e contenuta, rivolgiti ad un consultorio o ad un professionista e fatti aiutare.
Ti sapranno consigliare l’opportunità, i modi e i tempi con i quali coinvolgere tuo marito. Non sarà facile, ma avrete la possibilità di farcela.
Affrettati Federica, ogni giorno passato è un giorno perso. Solo in questo devi cambiare, nella risolutezza ad avviare il cambiamento. Coraggio!