Studio Scarmagnani
  • Home
  • Consulenza
  • Mediazione
  • Training Autogeno
  • Appuntamenti
  • Per le Aziende
  • Chi sono
  • Contatti

MIA FIGLIA NON HA AMICHE

1/2/2011

2 Comments

 
Picture

DURANTE L’ADOLESCENZA – SI SA – I COETANEI GIOCANO UN RUOLO IMPORTANTISSIMO PER RINFORZARE L’AUTOSTIMA. MUOVERSI CON DESTREZZA ALL’INTERNO DEL GRUPPO DEI PARI AD ALCUNI NON RISULTA SEMPLICE. CHE FARE?



"Tutto sommato è una brava ragazza, a scuola ha dei buoni voti, ma la vedo sempre più chiusa. Le insegnanti mi dicono di non preoccuparmi, ma io la vedo che è triste, qualche volta la porto via con me». È raro vedere un padre, affermato professionista, che si preoccupa per la figlia tredicenne. Solitamente sono le mamme... ma lui ha voluto venire da solo. «E sua moglie che dice?». «Ah, guardi, questa è la cosa che ci fa più litigare, quando parliamo di Anna ci sono sempre contrasti. Lei mi accusa di essere poco presente, di lavorare troppo».

«Secondo lei sua figlia ha preso più dal papà o dalla mamma?».

«Beh, il suo carattere è decisamente più simile a quello di mia moglie: un po’ riservata, direi quasi chiusa. È mio figlio, quello più piccolo, che assomiglia più a me. A sette anni è già il leader della classe, continua a fare proposte, è invitato a tutte le feste di compleanno... ah, i compleanni, la settimana scorsa Anna non è stata invitata ad una festa... non ci ha detto niente, ma io ho visto che c’è rimasta malissimo. Anche domenica scorsa alla fine della Messa, io vedevo che cercava di avvicinarsi, ma ha un at- teggiamento impaurito... chi vuole che la accetti così?».

Ma che bel cerchio! Mamma vede che la figlia è in dif- ficoltà, si identifica e sente di non avere strumenti da passare, forse si sente immobilizzata come era alla sua età... allora coinvolge il padre, uomo sicuro di sé ma quasi irraggiungibile. Lui è un maschio, anche volonteroso, mapoco incline a sintonizzarsi. Anna sentirà mamma incapace
e papà troppo avanti, probabilmente anche a causa di alcune frecciatine che volano nell’aria più o meno velate: «Ma non vedi che è come te? Datti una svegliata!» dirà probabilmente lui, e lei«Te l’avevo detto, con tutto il tem- po che passi a lavorare i figli ci rimettono, tu ci trascuri!». Come sempre, trasformare la differenza in risorsa è il lavoro più difficile ma più affascinante, perché toglie dall’immobilismo, libera da una colpa bloccante e resti- tuisce ad ogni genitore la propria responsabilità (abilità
a dare una risposta). Mamma aiuti papà a sintonizzarsi sulla debolezza della figlia senza spaventarsi, a non darle solo soluzioni “da vincente” ma soprattutto vicinanza, incoraggiamento, stima. E questo potrà farlo prima di tutto colmando di stima sua moglie. Papà aiuti mamma a distinguere tra lei e la figlia, sostenga e rassicuri sua moglie. Lei inviti il marito ad essere più presente ma evitando le colpe... lui ha bisogno di sentirsi un eroe. Solo con questi passi, Anna si sentirà riarmonizzata e più predisposta all’incontro con le amiche.
2 Comments
ANNA
27/12/2012 10:18:07 pm

sono anche io nelle stesse condizioni, solo mia figlia ha 16 anni ed io non sono timida e riservata anzi, ma mia figlia ha avuto più volte scortesie, non so come aiutarla help, help,

Reply
Marco link
27/12/2012 11:14:45 pm

Ciao Anna, ho ricevuto una notifica da questo blog che non uso da parecchi mesi. Se vuoi scrivimi pure a marco@studioscarmagnani.it

Reply



Leave a Reply.

    AUTORE

    Marco Scarmagnani
    giornalista e
    consulente familiare

    In questo blog trovate la rubrica mensile
    che scrivo su Sempre
    e articoli scritti
    per altre riviste.
     


    CATEGORIE ARTICOLI

    Tutto
    Adolescenti
    Conflitto
    Coppia
    Educazione
    Emozioni
    Figli
    Film
    Lutto
    Maternità
    Paternità
    Ruoli
    Sessualità
    Tempo
    Violenza

    ARCHIVIO

    Febbraio 2011
    Gennaio 2011
    Dicembre 2010

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.