Studio Scarmagnani
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LA NOIA E LA PASSIONE

22/2/2011

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Gent.mo dott. Scarmagnani, sono una donna di trentasette anni, sposata da dieci con un uomo meraviglioso. Fedele, buono, onesto... mi ha sempre trattata bene. Da qualche tempo però, non riesco più a guardarlo come un tempo. In lui vedo solo i difetti, qualsiasi cosa dica sento il bisogno di contraddirlo. La sua presenza mi rende nervosa e intollerante. La verità è che da qualche tempo in palestra ho conosciuto un ragazzo, più giovane di me, ma terribilmente affascinante. Lui è l’irraggiungibile: bellissimo, intrigante, dolce e misterioso... e ha risvegliato in me la ragazzina innamorata. Mi sto facendo forza per non cedere alla tentazione, ma di fronte alle attenzioni e ai complimenti di quel ragazzo comincio a sentirmi debole. La prego, mi aiuti... mi sentirei una stupida a rovinare il mio matrimonio.

Gaietta 1973

Che ansia! Che inquietudine! E allo stesso tempo com’è intrigante lasciarsi trasportare dalla seduzione. Il terreno è scivoloso, all’inizio sembra un gioco ma poi ci si sente in trappola. E così ti sentiresti stupida. Perché? Perché hai iniziato pensando di evadere, di trovare maggiore libertà e invece adesso ti rendi conto che di libertà ne hai veramente poca, e ti senti costretta più di prima. Prima costretta a stare con il tuo uomo, forse c’era un po’ di stanca, un po’ di routine, e la vita di coppia sembrava noiosa e soffocante. 

Invece nel turbine di questa passione (per ora platonica) senti di far fatica a tenere il controllo. E allora – ti chiedi – dov’è la mia libertà?

Vivere una vita piatta e sentirsi prigionieri della noia o vivere di emozioni forti e sentirsi prigionieri delle passioni? Un bel dilemma.

Mi sento vuota. Che cosa mi rimane? Forse la possibilità della scelta. La possibilità di scegliere in ogni momento che persone vogliamo essere. È una libertà che nessuno ci potrà mai togliere. Lo diceva anche lo psicologo Victor Frankl mentre era in campo di concentramento. L’esercizio della libera scelta è ciò che rende tale l'essere umano.Essere dipendenti dalla propria relazione solo perché è quella scontata, o essere dipendenti dalla passione che ci porta di qua e di là come una banderuola sono due facce della stessa medaglia? Scegli di vivere il tuo matri- monio, perché mi pare che – anche se lo senti minacciato – ne riconosci ancora il valore. Ma non farti trascinare. Esigi di più. Esigi di più dalla tua relazione, non da tuo marito. L’intolleranza che senti verso di lui è il desiderio di stabilire con lui una relazione sempre più profonda.

Un’alleanza eterna, duratura, nel bene e nel male, anche nella sofferenza che stai vivendo. Lui è limitato, ma la vostra relazione ha possibilità infinite. Se necessario prenditi un po’ di tempo per stare da sola e riarmonizzarti nella mente, nel corpo e nello spirito. Può aiutarti a ritrovare un rinnovato equilibrio.

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    AUTORE

    Marco Scarmagnani
    giornalista e
    consulente familiare

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