SE CERCHI APPROVAZIONE METTI IL CAPO SOTTO LA GHIGLIOTTINA DEL GIUDIZIO DELL'ALTRO
Clelia
Carissima Clelia, sei spaventata per quello che ti sta succedendo, i pensieri si accavallano e cerchi una via d’uscita, anche estrema.
Sei delusa da tuo marito e dalla tua relazione con lui. Perché? Semplice: perché ti eri illusa! Ogni illusione porta con sé il rischio – anzi la certezza – della delusione. È un’arma a doppio taglio, come cercare l’approvazione degli altri.
Costruire una relazione sul bisogno di approvazione dell’altro significa mettere il capo sotto la ghigliottina del suo giudizio. E così è successo. Quando eri stimata ti sentivi felice, ora che vengono sottolineati aspetti che non ti piacciono ti senti attaccata.
Guarda, qui non parliamo di tuo marito. Forse effettivamente è troppo brontolone, un po’ nevrotico, forse pure ingrato verso di te. Ma siccome sei stata tu a scrivere
ti do alcuni spunti che ti possono essere utili a prescindere da lui.
Allora, Clelia, prima di tutto chiediti perché in te c’è questo bisogno di approvazione. Che cosa devi dimostrare? A chi? Sei così anche nelle altre relazioni? Eri così anche con i tuoi genitori? Facevi sport per far vedere agli altri quanto valevi?
Quando noi riceviamo una critica anche fastidiosa – tipo “non sai cucinare” – abbiamo due possibilità.
O ci mettiamo ad analizzarla secondo il criterio vero/falso, e
quindi cerchiamo di dimostrare che non è vero, o – se è vero – ci demoralizziamo.
Oppure la interpretiamo come una proposta di relazione. Sicuramente poco carina ma è sempre una proposta. Watzlawick diceva che ogni comportamento è una forma di comunicazione.
E allora prova a capire che cosa vuol dire tuo marito. E capire che magari lui si può sentire trascurato, o non capito, o frustrato. E non necessariamente la colpa è tua, non sei solo tu che devi cambiare il tipo di relazione. E nemmeno solo lui.
Bisogna sempre essere in due per relazionarsi, in due per detestarsi, e in due per amarsi.